italo
iscritto: 07/09
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Sempre più persone che stimo dicono che no, non ha senso votare.
Sempre più persone scollegano il concetto di speranza da quello di voto; (Manuel, sei stato illuminante [come spesso {a volte, quasi sempre, a ragione!} sei] su questo).
Permettimi: io no.
La mia speranza è il mio voto.
Per quanto corrotto, malato, ingiusto, perverso sia il sistema che lo accoglie, il mio voto è il cambiamento.
Per una semplice ragione: l'alternativa è la violenza.
La violenza di chi pensa di aver ragione sugli altri.
Si chiama nazismo, fascismo, leninismo, stalinismo, maoismo, qualch'altrismo (magari qualche ento-ismo [questa fa ridere {ma non è semplice}] )? fai tu.
Io non farò parte di quelli che, perchè hanno (pensano di aver) ragione, si tirano fuori dal sistema e non votano.
La mia storia, il mio paese, la r(R!)esistenza, il sacrificio di tante persone mi hanno consegnato la possibilità di fare una crocetta; non m'importa un tubo se tanti deficienti hanno reso poco significativa, o inutile, quella crocetta.
Io vado nella gabina, e traccio la crocetta.
Non tanto in favore di chi voto, quanto in favore di chi m'ha permesso di farlo.
Sono stati veramente grandi, l'hanno fatto perchè noi potessimo andare liberi, maschi e femmine, a tracciar crocette tra gabine elettoriali.
Hanno speso la vita perchè noi potessimo fare quel gesto.
E' vero che questo gesto è stato spesso vanificato; ma se oggi lo rinneghiamo, abbiamo la forza di proporre un'alternativa credibile e migliore per i nostri figli?
Io non ce l'ho e, nonostante sia contro questo sistema perverso e voglia cambiare il mondo, alla prossima consultazione andrò a passi fermi, testa bassa e speranza alta per gabine a tracciar crocette.
X.
Ultima Modifica 23 maggio 2011, 21:11