italo
iscritto: 07/09
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Da qualche tempo un amico mi fa riflettere sul benessere sociale e sul prodotto interno lordo quantificato in felicità, la felicità interna lorda, come vero indicatore di benessere.
A quanto pare da qualche parte lo stanno utilizzando... anche in Italia ci sono ricerche che da qualche decennio tentano di definire per ogni regione e provincia il livello di 'benessere sociale', rilevando sul territorio le esperienze di associazionismo, collaborazione, di interazione sociale; per esempio viene presa in considerazione, tra gli altri fattori, la quantità di donatori di sangue che è una delle modalità più aperte ed altruistiche di costruire comunità donando a persone che neanche si conoscono il sangue, essenza stessa della vita.
Così i citati esempi di unione in cooperative sono forti indicatori della costruzione del benessere sociale.
Le ricerche citate si spingono a collegare il benessere materiale, la ricchezza prodotta economicamente, con il benessere sociale: e di qui vengono fuori le sorprese, almeno per me.
Ci si aspetta che un benessere materiale sia la base sulla quale costruire il benessere sociale; sembra invece esattamente il contrario, cioè che sia la qualità della vita promossa dal volontariato, dall'associazionismo, dal darsi alla propria comunità a creare quel benessere sociale che è alla base e premessa dello sviluppo materiale, non conseguenza.
Da quanto citi, Biagio, sembra che qualcuno l'avesse capito prima!
Se fosse realmente così i nostri amministratori e politici che hanno a cuore il benessere materiale dovrebbero mettere in atto azioni legislative o manovre finanziare con obbiettivo di aumentare la felicità media lorda... mi sa che siamo veramente all'opposto!