fabri
iscritto: 09/10
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Alcune imperfezioni, a mio avviso, nella replica di Italo, e poche riflessioni mie che la Cassandra che è in me mi suggerisce:
- dobbiamo esser grati, comunque, agli amministratori locali i quali, per definizione, amministrano il loro tempo libero amministrando le piccole o medie comunità. Chi, infatti, è disposto a fare altrettanto? Chi sacrifica i propri interessi al bene comune o a ciò che, in una certa cultura, è inteso come tale? Pochi, qualche narcisista, qualche illuso, qualche idealista, qualche affarista. E' una specie rara, ne è prova l'avvicinarsi dei periodi elettorali quando inizia la "caccia" al candidato forte; senza offendere alcuno e parlando delle esperienze personali con cui sono venuto in contatto, cito il De André de sono loro, stasera, il meglio che abbiamo...?
- fornire gli amministratori di mezzi e formazione adeguati dice Italo, proponimento interessante al quale, tuttavia, preferirei il suo prodromo: selezionare gli amministratori in base alle competenze, ai loro trascorsi e comportamenti adamantini, al loro reale tasso specifico di entusiasmo. Sarebbe sufficiente una semplice prova selettiva (avrei già persino in mente alcune "materie fondamentali") per evitare di mandare allo sbaraglio persone e cose anzi, "cosa" nel senso di res. Tecnici senza entusiasmo generano "Monti" di guai, entusiasti senza tecnica normalmente provocano felici dissesti.
- soffermandomi ancora sulla "formazione", mi permetto un'ulteriore riflessione: diventare un pubblico amministratore non significa entrare in un programma educativo, né avere la possibilità di seguire percorsi rieducativi, pertanto respingo l'ipotesi di Italo di concedere a chiunque tale possibilità solo in virtù del fatto che...ha tanto tempo libero;
- il cemento blocca, consolida, tranquillizza con la sua fermezza, non ha bisogno di curiosità, gli bastano calcoli ben fatti per restare lì tanto a lungo quanto almeno 10 volte la vita di chi ce lo ha buttato; il cemento non è bello ma è sicuro, non si evolve, non cambia mai opinione, il cemento rapprende le idee, le cristallizza in una immobilità che non conosce il dubbio. Il cemento è imbattibile e sovente inabbattibile: quella contro il cemento è una guerra già persa. L'Italia è un emmenthal di cave in cui la bellezza dal quale la bellezza è stata bandita;
- naturalmente sarebbe preferibile vivere in un mondo popolato da molti illusi del calibro di Italo e Biagio, ma proprio non trovo comprensibile l'affermazione del primo che mischia Dostoevskij con gli strumenti urbanistici, costui non vive nel nostro mondo! Se io sono Cassandra lui è un inguaribile ottimista, e mi sento di concludere che abbiamo in comune una cosa: entrambi non vediamo in modo chiaro come esattamente stanno le cose.