fabri
iscritto: 09/10
messaggi: 29
bisognerebbe fare come quell'uomo che, davanti al carro armato, ne sbarrò l'incedere.
non vedo altre possibilità per frenare il declinare del pensiero amministrativo dei nostri politici (non solo locali ahimé) verso il ripetuto mantra delle privatizzazioni. io sono cresciuto nello stato e ne ho sempre difese le prerogative, soprattutto in settori che non necessariamente dovrebbero produrre profitti - cultura/sport/tempo - e assolutamente dovrebbero escluderli quando gestiscono argomenti vitali - acqua/qualità della vita/pensioni - be', ho scoperto in questi ultimi anni, di aver sbagliato tutto.
che fine ha fatto quell'uomo?
nessuno lo sa, alcuni parlano di averlo visto impiccato, altri ne raccontano la cattività in un ospedale psichiatrico. nulla ha potuto quel suo gesto indimenticabile, se non imprimersi per sempre in chi ne ha "ascoltato" l'effetto impressionante. una sinfonia di beethoven, un romanzo di tolstoj, un quadro di caravaggio: non hanno cambiato il corso della storia, ma prima, semplicemente, non c'erano!
dobbiamo svegliarci e scendere in piazza tien an men? forse, ma con la certezza di non realizzare alcun capolavoro, ha senso? ha senso mettersi di traverso con una classe politica che ottusamente si aggrappa alla necessità di cambiare il ritmo della crescita e non si accorge che è il modello per perseguirla che va cambiato? questa classe politica ha già perso con la storia, ma noi nel nostro presente distratto e colpevole non siamo gli argentini del que se vajan todos, e continuiamo a darle un inspiegabile consenso dal quale prosegue a trarre comprensibile arroganza. siamo tutti greci...
parlare di aprire ai privati il parco la mandria è un ossimoro: nemmeno nelle più detestabili tra le "democrazie" liberali esistono parchi privati, esistono realtà in cui bisogna pagare un biglietto d'ingresso finalizzazto alla preservazione dell'ambiente, ma nessuno si sogna di scaricare in esso di tonnellate di cemento modificarlo in modo sostanziale alterandone bellamente ogni equilibrio naturale.
vivo come una colpa il centro internazionale del cavallo.
colpa di cittadino distratto, colpa di un individuo ingenuo, colpa di una persona ingannata da una vera e propria propaganda. noi di druento non abbiamo fatto nulla affinché lo scempio avesse luogo, l'eco-mostro sorgesse, il territorio gemesse.
gli animali, dall'area, sono scomparsi: inquinamento luminoso e sventramento dei prati. le ricadute economiche su druento (vedrete - ci dicevano - creerà lavoro) non ci sono state: credo ci siano quattro dipendenti che oltre tutto attendono mesi lo stipendio a causa del collasso economico in cui versa la struttura. sotto l'aspetto turistico le cose non vanno meglio: vi sono poche e poco seguite manifestazioni senza alcun coinvolgimento del territorio, molto attente a richiamare stra-vip e molto poco seguite dalla gente dei paesi vicini.
conosco persone, nate in madria, che non hanno più il coraggio di entrarci da quando il capannone ha oscurato parte della montagna guardandola dai resti alto medievali del castlass di rubianetta.
e noi di druento non siamo andati n piazza tien an men. li abbiamo lasciati fare.
per finire, quindi, condivido i brividi, ma contro i carri armati...solo svegliarsi, temo, serva a poco. contro i carri armati ... be' forse è meglio che mi fermi qui!
...pace come viene detto sovente su questo sito...anche se........