Interessante post, Alessandro, sul quale è bene indagare; in qualità di membro dell'Accademia dei Soloni mi sento stimolato a riponderti.
Inanzitutto la fonte: canale 5, uno dei cosidetti
keymaker dei media italiani, espressione della politica becera della seconda repubblica (così come il
corriere), che riporta una notizia del 2007, annunciata nel 2004, e che prevede un'operazione che durerà cent'anni più o meno; forse in questo momento era una buona notizia da dare, di deve fomentare un po' lo spirito SI TAV.
Riguardo all'impatto "
ben più grande che quello che potrà avere la Tav in Val di Susa" ti suggerisco di meditare sull'attendibilità delle fonti ...
Kiruna, la città in oggetto, ha
18000 abitanti su 16 chilometri quadri; per capirci,
Condove si estende su 71 chilometri quadri,
Bardonecchia 132,
Giaveno ha 17000 abitanti; stiamo parlando di qualcosa di chiaramente marginale rispetto alla TAV, non di
ben più grande.
Tuttavia merita approfondimento perchè, come dici, la popolazione è totalmente (96%) d'accordo con il progetto di spostamento; anzi, viene citato dalla
Europa Energy Review come caso di studio per evidenziare come si possono fare grandi opere in accordo con la popolazione.
Teniamo conto che qui il 'padrone' è la Cina; sono i cinesi, proprietari delle miniere di ferro, che si preoccuperanno di 'spostare' nei decenni la città, per estrarre quel ferro che poi ci rivenderanno perchè noi le ferriere le abbiamo chiuse.
La principale azienda sul territorio, la
LKAB, occupa la maggior parte degli abitanti; quelli che non sono alle sue dipendenze lavorano nell'indotto della miniera:
se questa chiude, più nessuno lavora; come possono non essere d'accordo? Non così in Valsusa: se la TAV non la fanno gli abitanti continuano a lavorare come e meglio di ora.
E' stato fatto un piano capillare di coinvolgimento e di informazione in piena trasparenza ai cittadini , continuamente stimolati a pronunciarsi sui cambiamenti futuri. Non così in Valsusa, dove i cittadini vengono inseguiti coi manganelli, si espropriano i terreni con la forza e senza autorizzazione, vengono date informazioni false sulle previsioni di transito.
La priorità è stata data all'ambiente; l'ampliamento della miniera consentirà la produzione di ferro (
green pellets) in modo molto meno inquinante (1/3 di CO2), dato che si riflette da subito sulla salute dei cttadini; contemporaneamente sono partiti progetti paralleli per migliorare il benessere della popolazione. Non così in Valsusa, che da subitò vedrà aumento del traffico, delle polveri, del rischio uranio.
La compagnia che procede ai lavori ha una totale fiducia da parte dei cittadini. Non so tu che rapporti abbia con la Cooperativa Muratori e Cementisti o come diavolo si chiama, o con Impregilo; io fiducia non ne ho, non penso ne abbia la Valsusa.
Dicono gli analisti:
If the mine were polluting heavily and making non-environmental pellets, the move of the town would not be accepted because the company itself would not be accepted, sel la miniera avesse provocato danni ambientali il trasferimento non sarebbe stato accettato perchè la stessa compagnia non sarebbe stata accettata. Non così in Valsusa dove anzi siamo
certi dei danni ambientali
da subito, ancor prima di partire.
In sostanza, attorno a questa città si è costruito il cosidetto
feel good factor, cioè la sensazione che l'opera avrebbe portato benessere; non so se sia vera o falsa ma so per certo che in Valsusa il
feel good factor non esiste.
Infine, Alessandro, la mia Solonica Sentenza è che
la tua proposta di discussione sia forse mal tarata nelle grandezze in gioco e che dimostri in pieno quant'è sbagliato l'approccio che ad oggi c'è stato con la TAV e che se davvero si fosse cercato di coinvolgere positivamente la popolazione i mezzi erano a disposizione, anche solo copiandoli da dove sono stati messi in atto.
Ciò detto, me ne torno dai miei sei amici a filosofeggiare.
Isolo
(Italo Solone Losero)