La Stampa, 13 maggio:
"Dal Fisco alla Tav gli incubatori dell'odio"
Titolava così l'edizione di ieri del "nostro" quotidiano nazionale.
"E, adesso, dunque, cosa accadrà? L'esperto analista azzarda: «Sono organizzativamente concentrati tra Genova, Torino, Milano, Roma, Napoli e Trento. Credo che il prossimo attentato non riguarderà Finmeccanica, ma la Tav. Lo hanno annunciato da tempo. Il vento insurrezionalista comincia a spirare molto forte. Ed è pericolosissimo».
L'esperto analista fa il suo lavoro, a domande stupide risponde in modo compiacente.
E il giornalista pure, non essendoci LA notizia, se la crea.
E così semianiamo un po' di panico, teniamo alta la guardia.
Un consilgiere comunale preso a pistolettate nel centro di Torino: "si sospettano i no-TAV".
Un dirigente Finmeccanica gambizzato: i no-TAV non c'entrano un c...o, ma infilarceli nell'articolo rende più interessante la non-notizia.
Chi frequenta il movimento sa che gente è, e non si fa impressionale dall'informazione omologante. Ma chi dei no-TAV legge solo sui giornali e vede solo in televisione, fa in fretta a farsene un'opinione negativa. Sono perditempo dei centri sociali, sono dei facironosi, sono dei violenti. Ed è quello che è accaduto in questi anni, in questi ultimi anni soprattutto.
Quindi l'unica arma che ci rimane è informare, Il vicino di casa, i nostri figli, quelli che con noi condividono il tram per andare al lavoro. Il barista con il quale si scambia quattro chiacchiere durante il caffè, l'estetista che ci tortura, la parrucchiera. La ragazza romena del telemarketing che quotidianamente ci fa ricordare che abbiamo anche un telefono fisso che ogni tanto squilla.
E poi, caro il mio analista, TAV è un soggetto maschile. IL TAV.
Anche da queste piccole cose se ne deduce l'approfondimento dell'analisi...
Seppur sia un'analisi del menga.
pace
LLL