"il nostro stile di vita non è negoziabile", vediamo chi si ricorda chi fu a dirlo ...
estremizzazioni a parte, non credo si tratti di imporre stili di vita agli altri: dal mio punto di vista è la finitezza di questo mondo (perdonate se la sparo grossa, non lo faccio più) a imporre un sostanziale cambio di rotta (non solo una correzione, che sa un po' di lifting) a un sistema economico/sociale che prevede crescita e sempre solo crescita, all'infinito

altra considerazione: siamo sicuri che il contenimento dei consumi, l'uso responsabile delle risorse e tutte quelle cose lì, debbano rimanere nell'alveo delle iniziative personali, quasi dei palliativi lava-cosienza, ma che poi si debbano per forza spendere soldi e energie in infrastrutture gigantesche?
cosa succederebbe, per fare un esempio, se dirottassimo gli stessi soldi e le stesse energie che si impiegano per un inceneritore (termovalorizzatore è un'operazione di lifting linguistico che mi dà l'orticaria) su progetti seri, su larga scala, di abbattimento dei rifiuti, per esempio?