fabri
iscritto: 09/10
messaggi: 29
in un'epopea romantico letteraria, nell'immaginario fantastico adolescenziale, nei sogni di rivalsa che prima o poi tutti facciamo, i pirati sono (erano...) coloro che depredavano le navi dei potenti di ritorno dall'aver depredato terre e popoli sovente inermi. differenza tra le due azioni: i potenti, gli stati, gli "imperi" depredavano su terra con enormi disparità di mezzi; i pirati toglievano a quei predatori ben vestiti passando dal mare che era più forte di tutti, depredati e predoni. non da poco!
dalla parte dei pirati, sempre!
dalla parte di coloro che prima ancora di rimediare alla fame, devono pensare a vincere le leggi della fisica attinenti al difficile galleggiamento in acque tormentate. prima ancora che ai sentimenti devono pensare a vestire la loro voce di fronte a quella sempre più alta della bufera che urla. il mare è il loro padrone, non l'oro da riportare nelle tranquille casse dell'impero, il vento è ciò che li sospinge, non la pietà ipocrita per chi sgozzano e gettano ai pesci che di quelle carcasse mangiano le budella, non certo le medaglie pendenti da vane divise.
si va in questa direzione, di questo passo: dell'anelare a pirati che, soli, potebbero riequilibrare le sorti sperequate del mondo, già, del mondo non del nostro piccolo paese che celebra assassini autentici contravvenendo all'idea di pietas di cui qui da noi ci sono versioni e versioni, quasi tutte di comodo.
noi non spariamo per difenderci, lo facciamo perche non sappiamo fare altro: sparare ai pirati è come suicidarsi, noi abbiamo inventato i pirati, ma di quelli veri non ne siamo che simulacro.
i pirati autentici, quelli della "redistribuzione", quelli che per arrivare alle navi da depredare hanno dovuto affrontare il mare e lo hanno convinto a lasciarli passare, hanno davvero e semplicemente bisogno di ciò che c'è sulle navi, non interessa loro dimostrare, coi fucili, la superiorità di una nazione affermandone la sicurezza dei cittadini nelle acque del mondo.
lasciateci il romanticismo, lasciateci l'adolescenza, lasciateci la fantsia, i sogni, lasciateci stare dalla parte dei pirati: questa (per ora) innocua, silenziosa, individualissima rivoluzione.