Un po' di tristezza mi vela i pensieri, mentre ti rispondo.
Sì, è vero, c'è un articolo che dice che "
blogger e gestori di piattaforme di user generated content, quindi, all'indomani dell'entrata in vigore della nuova legge anti-intercettazioni, dovranno provvedere a dar corso ad ogni richiesta di rettifica ricevuta, entro 48 ore, a pena, in caso contrario, di vedersi irrogare una sanzione fino a 12 mila e cinquecento euro" (da
questo articolo su Punto Informatico).
La tristezza è dovuta al pensiero che io
pago queste persone per fare queste stupide leggi. Ripeto: stupide, prima ancora che sbagliate. Pensate a la Cassa.net: se qualcuno richiede una rettifica,
basta che la scriva. I blog sono la quintessenza della possibilità di replica, di rettifica, non c'è bisogno che qualcuno lo chieda, visto che chiunque può replicare.
E' una legge che denuncia l'ignoranza di chi la scrive; e queste persone dovrebbero guidarci fuori dalla crisi... sigh.
Resta chiaro, però, l'intento persecutorio e liberticida di chi la legge l'ha scritta.
Altrettanto,
come già era stato scritto su questo forum, perde di qualsiasi importanza il DDL intercettazioni perchè è diventato chiaro che chiunque abbia in mano questi dati li può 'passare' ad un collega di una testata di stampa non italiana e linkarli tranquillamente; vedremo intercettazioni pubblicate in rete senza nessuna possibilità di essere perseguite (leggetevi
l'art. 6 del codice penale) perchè inserite in un server estero, o addirittura su facebook, o su un
cloud non definibile geograficamente.
Cito ancora:
"Le tante penne che, sin qui, hanno scritto, riscritto e corretto il testo del disegno di legge, evidentemente, ignorano davvero - come in molte occasioni hanno dato adito a pensare - le dinamiche della circolazione delle informazioni nell'era dell'accesso e nel contesto mediatico, ormai globalizzato, al quale il nostro piccolo Paese è saldamente connesso. Non si spiegano diversamente gli sforzi sin qui compiuti - sino ad incrinare lo stesso fronte della maggioranza ed a produrre pericolosi attriti istituzionali - per imporre un divieto di pubblicazione destinato a rimanere del tutto frustrato dall'intervento di soggetti - che siano editori, blogger o semplici associazioni di cittadini - stranieri che dai loro Paesi, ricevuti - poco importa come - i testi o l'audio delle intercettazioni - provvedano alla loro pubblicazione su server collocati all'estero".
Ma allora, di cosa parlano i giornali e i telegiornali? Di cosa discutono maggioranza e opposizione?
Che tristezza, e che paura mi fa questa gente, questa politica, che nella
ubris della tracotanza del suo delirio di onnipotenza non può che farci del male.