Mati
iscritto: 07/09
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Il popolo di Dio è fatto di uomini, singoli, unici ed irripetibili. Lì, negli uomini troviamo il vero abisso, così come troviamo il nucleo centrale più profondo nel quale ognuno può trovare la presenza di Dio, il luogo del dialogo col Dio fatto uomo, per chi ci crede.
Non confondiamo i piani. La vita delle comunità è una cosa, la via della salvezza è tutt'altra cosa. Ognuno gioca le sue carte. Se le gioca bene la ricaduta sarà positiva anche per la comunità nelle sue varie espressioni.
Mi permetto di riportare di seguito alcuni pensieri di Etty Hillesum tratti dal suo diario scritto durante la prigionia ad Auschwitz:
"Un barlume di eternità filtra sempre più nelle mie più piccole azioni e percezioni quotidiane. Io non sono sola nella mia stanchezza, malattia, tristezza o paura, ma sono insieme con milioni di persone, di tanti secoli: anche questo fa parte della vita che è pur bella e ricca di significato nella sua assurdità, se vi si fa posto per tutto e se la si sente come un'unità indivisibile. Così, in un modo o nell'altro, la vita diventa un insieme compiuto; ma si fa veramente assurda non appena se ne accetta o rifiuta una parte a piacere, proprio perchè essa perde allora la sua globalità e diventa tutta quanta arbitraria."
"Dentro di me c'è una sorgente molto profonda. E in quella sorgente c'è Dio. A volte riesco a raggiungerla, più sovente essa è coperta di pietre e sabbia: allora Dio è sepolto. Allora bisogna dissotterrarlo di nuovo."