D'accordo sull'importanza di focalizzare a cosa dobbiamo resistere; meno d'accordo sul metodo: mi sembra un po' pericoloso ascrivere al generico schieramento di forza nemica un soggetto di cui sappiamo poco o nulla.
Intendiamoci, neanche io so molto di Asor Rosa (e di Augias, che peraltro mi è pure un po' antipatico), e non è questo il punto: potrebbe essere davvero chiunque, di destra, di sinistra, di centro. Un professore, un giornalista, uno scrittore, un magistrato, un blogger, un musicista, un impiegato, un commerciante, un impiegato, eccetera. E' il concetto che mi disturba: non importa chi tu sia, ma se sei andato a parlare in TV, sei da contrastare, da combattere.
Provo ad allargare la visuale: tra le cose da fare per "resistere" io credo ci sia quella di esercitare il diritto di critica (di protesta, di dissenso, di opposizione), che può essere efficace solo se si accompagna al dovere di approfondire. Fino a qui siamo d'accordo? Siamo d'accordo che per fare resistenza e essere credibili non possiamo essere superficiali?
Fare resistenza senza fare dei distinguo, sparando nel mucchio, rischia di assomigliare allo stesso metodo di quelli a cui dobbiamo resistere. O no?
A questo punto però mi sono avvitato su me stesso, qualcuno mi aiuti a uscire dal loop ...