Igor
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è bello, Biagio, ritrovarti a fare da motore a iniziative, a cercare di stimolare la partecipazione nel paese dopo tanti anni...
Ripensando a ormai quasi vent'anni fa, mi meraviglio di quanto tutto sia cambiato ed eppure ciclicamente tutto si ripeta in forme e modalità nuove.
Passando in macchina per il paese stento a riconoscere la piazza Galetto, mi blocco davanti ad un senso unico che mi sorprende ma rivedo in mezzo alle nuove costruzioni i vecchi muri che riconosco, come si riconoscono gli occhi di una persona molto cambiata dagli anni passati ma con lo stesso sguardo di un tempo.
Ed oggi Internet, che ci da la possibilità di "accodarsi", come dici tu, e sbirciare, un po di nascosto a volte, i pensieri degli altri. Trovo fantastico Facebook, che mi ha dato la possibilità di rientrare in contatto con vecchi amici e conoscenti, anche molto lontani, ed oggi mi trovo a fare gli auguri di buon compleanno a persone che non vedo da dieci anni ma che frequento, nelle piccole cose della loro vita che vogliono condividere, quotidianamente. E so che Maurizio si è fatto male ad un piede, che la figlia di Graziano si è laureata ed un caro amico, che da ragazzo contestava duramente il padre, oggi è contestato duramente dal figlio... piccole cose che riempiono un fazzoletto di tempo della mia vita ogni sera, quando tutti dormono.
Però, Biagio, purtroppo, di energia pulita e aria fresca e sentimenti nobili, ne vedo un po' pochini.
Ho detto che tutto si ripete anche se in modo nuovo... la politica contrappone ancora destra e sinistra, anche se non è più tanto facile capire cosa significa, complicato anche dal fatto che alcuni continuano a saltare da una parte all'altra. Gli immigrati hanno cambiato faccia, colore, lingua, ma sono sempre odiati... anche da coloro i quali immigrati lo sono stati a loro volta. La ricchezza, per grande o piccola che sia, è ancora il fine che giustifica i mezzi.
Per una volta, però, vorrei fare il vecchio brontolone, e rivolgermi ai giovani (che come ben sai , forse a ragione, non ascoltano mai i vecchi) per dire loro di sporcarsi le mani con la polvere che ricopre alcuni ricordi dei loro genitori o nonni e provare a ricercare certe memorie storiche. E così, magari chiedere: Nonno, chi erano le Brigate Rosse? Papà, è vero che una volta tanta gente non voleva affittare le case ai meridionali e c'erano i quartieri ghetto? Nonno, quanti anni hai lavorato in Germania? E poi, e mi scuserà chi si potrebbe infastidire, è vero che la zia che non ho mai conosciuto è morta dopo un aborto clandestino perchè in Italia era vietato farlo fare da un medico in ospedale?
E poi, tanto per capire come può essere diverso il modo di vedere i simboli, fermare un'immigrato dell'Est e chiedergli che cosa rappresenta per lui la falce ed il martello. Così, tanto per capire che una bandiera, per quanto luminosa sia, spesso nasconde atrocità disumane.
E così continuando, forse, questo giovane curioso che fa tante domande, uscendo il mattino di casa, potrebbe anche salutare il vicino di casa in modo diverso. E magari abbracciare il padre, anche se pensa che il TAV si deve fare. E qualcun'altro togliere dei simboli politici stampati su una scuola elementare.
Non oso sperare che quel giovane arrivi anche a pensare che per vivere bene si possa lavorare e pagare le tasse, che si possano fare delle scelte contrarie ai propri interessi ma positive per la collettività e che il Grande Fratello... sia solo il fratellone sovrappeso.
Ma questi sono sogni...
Con affetto.
igor