biagio
iscritto: 07/09
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Anima bella di Laura, che agisci dall'esuberanza del cuore, ...condivido appieno la tua analisi.
Per contestualizzare l'analisi , vanno ricordati tre aspetti :
1- L'Italia è l'unico, a mia conoscenza, paese europeo, ove il fatto che un terreno divenga edificabile è economicamente premiante, senza senso.
In altre nazioni, il terreno ha un valore oggettivo, sia che si costruisca, sia che divenga strada ..piuttosto che area a servizi.
In Italia quando un terreno è individuato come edificabile, d'amblè moltiplica il suo valore ...senza colpo ferire, senza ancora che lo si sia reso effettivamente edificabile.
In Europa mettiamo , a mò di esempio, che in una città il terreno valga 50 euro.
Verrà pagato 50 euro tutto, ma proprio tutto.
La porzione da edificare, verrà urbanizzata, con reticolo stradale, tutti i serivizi realizzati subito, acqua , elettricità, metano, fogna bianca e fogna nera.
Realizzando il tutto e subito vuol dire spendere molto, ma molto di meno.
Una volta asfaltate le strade, con tutti i sottoservizi realizzati, salvo guasti ( molto inferiori data l'organicità dell'esecuzione e senza interferenze ) il manto stradale non verrà più manomesso !
Vi lascio immaginare il risparmio.
Il prezzo finale per chi lo acquita per edificare, sarà prezzo iniziale + opere realizzate.
Anche sul prezzo, in molte realtà esiste il controllo dell Ente locale.
In Italia è tutt'altra solfa.
La speculazione fondiaria muove interessi enormi. niente affatto liberistici, è pura resa parassitaria.
I poteri forti, i grossi interessi, esercitano in materia un potere lobbistico enorme.
Il voto di scambio su questi interessi è la norma.
Non parliamo di intrallazzi, corruttele....é storia e cronaca quotidiana .
CONSIGLIO IL SITO Eddyburg.
-2 -Oggi i Comuni, con scarsità di risorse, sono indotti a far costruire
per incassare oneri di urbanizzazione, sempre nel sistema italico.
Anche qui ci sono equivoci.
Dopo il 1977, data di nascita degli oneri di urbanizzazione, quel lumiare che era il prof. Astengo, padre della Legge Urbanisica Regionale, aveva calcolato che nei piccoli paesi ad edilizia abbastanza sparsa, gli oneri non erano sufficienti a realizzare tutte e bene le urbanizzazioni.
Quindi,alla fine, i conti non tornano, non vi è l'utile a costruire, costruire.
Mi sovviene la barzelletta della contadina che vende le uova in perdita, però sostiene che a forza di venderne...
-3- Parlando proprio della avanzatissima Legge Urbanistica Regionale ,del prof. Astengo, nella sua stesura originale era molto restrittiva e rispettosa delle zone sottoposte a vincolo idrogeologico, individuate fin dal 1923.
Gli interessi forti hanno iniziato con l'adagio : basta lacci e lacciuoli... le successive modifiche hanno permesso di edificare anche in quei terreni...non ripettando l'andamento dei fiumi, la cui potenza provoca, naturalmente, anse non tamponabili.
E poi siamo a cifre folli da danni alluvionali.
Bell'Italia...