biagio
iscritto: 07/09
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Complimenti a tutte/i per il dibattito su famiglie e figli.
Traspare un concetto saldo di famiglia, passione ed amore per la prole.
Per fortuna che in tempi di crisi, la famiglia tiene, sia come possibile supporto economico...sia come luogo di sicurezza, all'annebbiarsi di altre sicurezze.
Il mestiere di genitore è il più difficile, quello di nonni il più a rischio.
Da sempre si sono contrapposte, semplifico, due visioni: quella autoritaria e quella autorevole.
Dico anche la mia.
I figli non sono nostri, sono loro, si appartengono come tutti gli esseri umani.
Certamente noi li amiamo, ci sentiamo riamati e ripagati, ma il pericolo è il ricatto affettivo.
"Dovremmo fare su questo argomento un'attenta riflessione perchè spesso noi scambiamo per amore l'attaccamento alle persone, limitamdo noi la nostra libertà e quella degli altri. Ci dimentichiamo che l'AMORE è soprattuto LIBERTA' e non dolce prigione." (Norma Stocco - Cristalmantra - Spiritual Remedies )
Resta ovviamento inalterato il bisogno educativo...già però filtrato da questi concetti...
Certamente io che ho preso le manganellate nei cortei,dalla Celere, perchè in tempi lontani non si poteva accedere all'Università, se non dai Licei..quindi l'Università era appannaggio solo del ceto alto.. e poi non ho avuto la possibilità economica di accedervi..
sono orgoglioso di due figli laureati.
Ma onestà intellettuale mi induce a chiedermi...ho soddisfatto un mio bisogno od ho prestato solo attenzione ai loro bisogni ?...
In quanto a nonno, ricordo una frase di Augias ..o di un suo ospite...RIVOLUZIONARIA, RIVOLUZIONARIA , anche paradossale... _ Mi farò odiare benevolmente... dai miei nipotini in modo che poi non patiscano il distacco -....