fablam
iscritto: 10/09
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Ohhh! Finalmente!
"Attenzione anche a nominare troppo spesso i Partigiani. Non montiamoci la testa. Noi picchiettiamo sulla tastiera con i piedi al caldo sotto la scrivania e giochiamo a fare i difensori dei diritti del mondo. E' un bel gioco, qualche volta è anche una cosa seria, ma nessuno di quelli che scrive qui rischia nulla. Non ci sono santi ne eroi.
Fare il partigiano significava rischiare la propria vita e quella dei propri famigliari, e per molti non è stato solo un rischio, per combattere chi toglieva la vita, la dignità, la libertà.
I nazifascisti non mettevano filtri su Internet, fucilavano e torturavano la gente.
Certi paragoni mi sembrano un tantino presuntuosi, no?"
Non posso che concordare pienamente!
Ogni libertà è da tutelare, tutte, nessuna esclusa, compreso internet e concordo pienamente su quanto detto da Rodotà, anche se implicitamente la libertà di espressione su internet, essendo corollario della libertà di espressione è già tutelata dalla Costituzione senza bisogno di inserire un nuovo articolo, anche perchè, se si dovesse fare così per ogni nuovo "diritto" che si "scopre", la nostra Carta Fondamentale dovrebbe essere modificata ogni settimana!
Per fortuna abbiamo una Corte Costituzionale, una dottrina e una giurisprudenza che, a parte quale anacronismo e qualche scivolone (non sto a spiegare su cosa, son discorsi da giuristi che vi farebbero addormentare alla prima riga), sanno il fatto loro e hanno tutti gli strumenti per tutelare in via implicita e interpretativa anche il diritto ad internet!
Ma Italo, per cortesia, basta con questo paragone: è davvero mancanza di rispetto verso i Partigiani, e un iscritto ANPI (quale tu sei) dovrebbe saperlo più di tutti gli altri.