Dopo aver consultato il Direttore ieri ho fatto protocollare in Comune le mie dimissioni dal Consiglio di Biblioteca. In questo modo spero di indirizzare il Consiglio Comunale verso una nuova designazione, tanto auspicata dalla minoranza La Cassa un Paese per Tutti.
E con questo spero anche di passare oltre, a cose più concrete per lo meno.
Il mio atto non significa che non continuerò ad aprire la biblioteca ogni venerdì dalle 17 alle 19 (appena finisco di fare la mercatara..) e a continuare ad impegnarmi per la sua crescita.
Dopo l'esperienza di volontariato in croce rossa, è l'impegno volontario che più mi sta accrescendo, non intendo lasciarlo quindi. Ho invece pensato che così facendo si risolve una diatriba che sta portando via un fiume di parole inutili.
Come Diego, mia auguro che nel consiglio vengano nominate persone che abbiano un certo peso culturale nella nostra comunità. Per prepararmi ad un eventuale nomina avevo, ad esempio, chiesto la disponibilità alla maestra Monica che si era resa disponibile.
Se dopo tutte queste discussioni venissero invece nominate persone che poco hanno frequentato la biblioteca in passato, che nulla hanno a che fare con la crescita culturale del nostro paese, mi sembrerebbe che tutto quanto è stato detto e fatto intorno a questo mancato rinnovo del consiglio di biblioteca (sia dalla minoranza che dall'attuale amministrazione) fosse il solito pretesto per innescare polemiche e lotte di quartiere, un ennesimo motivo pretestuoso di scontro che svilisce l'intelligenza delle parti in causa e aumenta il grado di conflittualità nella nostra comunità.
Laura
Ultima Modifica 15 dicembre 2010, 15:53