Sull'ultimo numero del periodico “La Cassa Voci e Notizie” è stata pubblicata una lettera di un certo Diego Michelini che ho il piacere di non conoscere e con il quale non intendo polemizzare non ritenendolo un interlocutore.
Ma poiché viviamo in un'epoca dove la realtà è stata totalmente capovolta, temo che qualcuno finisca per dare credito alle affermazioni del tale sopra menzionato.
Abbiamo purtroppo esempio quotidiano di come si stravolgono le cose: c'è chi urla mentre dice agli altri di “abbassare i toni”, c'è chi è fermamente convinto di essere il miglior capo del governo degli ultimi centocinquant'anni mentre invece ha pensato solo alle leggi per sé – a discapito dell'intero Paese, c'è chi insulta un cardinale perché si comporta da vero cristiano e nel contempo raccoglie le firme in difesa del crocifisso, eccetera eccetera.
La mia preoccupazione, infatti, è cercare di far sapere (soprattutto) ai giovani cosa è stato il fascismo e la repubblica sociale italiana e di riaffermare che non è affatto vero che la storia l'hanno scritta i vincitori.
Quando andavano a scuola i miei figli sui libri scolastici la storia finiva alla fine della Prima Guerra Mondiale. Per ragioni anagrafiche la Seconda Guerra Mondiale l'ho vissuta sulla pelle ed ho, mio malgrado, assistito a molti tragici episodi che non scorderò più.
A Druento ho dovuto assistere alla fucilazione dei Partigiani davanti al Comune; non si reggevano più in piedi per le torture subite.
A Torino mi è toccato di assistere alla fucilazione del Comitato di Liberazione dell'Alta Italia al poligono del Martinetto e di vedere tante altre atrocità ad opera dei repubblichini e dei tedeschi.
Penso che anche chi è nato in epoche più recenti sappia con certezza cosa è accaduto a Roma alle Fosse Ardeatine, a Marzabotto, a Boves, alla Benedicta e in moltissime altre località dove migliaia di donne, bambini, vecchi sono stati fucilati dai “vinti”.
Non esiste, credo, comune dell'alta Italia ove non ci siano una o più lapidi a testimonianza di atroci avvenimenti come quelli citati negli esempi sopra descritti e accaduti vicino a noi.
Ora: chi vuol farci credere che i carnefici sono le vittime ?!
I combattenti della repubblica sociale italiana, quelli per intenderci schierati secondo qualcuno dalla “parte giusta”, sono l'ultimo epilogo di una storia pazzesca iniziata venticinque anni prima.
Per chi dimostra di NON conoscere la storia, alcuni cenni: all'epoca Benito Mussolini, foraggiato dagli agrari-latifondisti e dal grande capitalismo italiano per impedire al movimento operaio di conquistare migliori condizioni, organizzò le prime “squadre” di picchiatori col compito di incendiare le camere del lavoro e i circoli operai e uccidere i sindacalisti.
Con tali metodi non fu difficile per Mussolini, con la complicità della Monarchia, mettere fuori legge non solo i movimenti operai ma anche tutti i movimenti politici perseguendo fisicamente tutti i suoi oppositori instaurando, così, la sua dittatura.
Cosa fece poi Mussolini ? Tante terrificanti cose.
Tra le più eclatanti: nel 1938 ubbidendo al suo “amico” Hitler varò le leggi razziali e consegnò migliaia di ebrei italiani ai campi di sterminio nazisti; nel 1940, sempre servile al “padrone” tedesco, trascinò l'Italia nella più grande strage del genere umano che distrusse l'intera Europa e che provocò 45 milioni di morti.
Fu il primo nella storia (moderna e non), durante l'invasione della Libia, ad utilizzare armi chimiche provocando in poche ore la morte di oltre 500.000 persone; contesto nel quale Hitler stesso lo pregò di “darsi una calmata”.
E tante altre atrocità.
Per cercare di salvare il salvabile il 25 luglio del '43 Mussolini fu messo in minoranza all'interno del gran consiglio del fascismo e fu incarcerato sul Gran Sasso.
L'8 settembre '43 Badoglio chiese l'armistizio agli Alleati.
I tedeschi liberarono il duce e invasero l'Italia: così Mussolini fondò la repubblica sociale di Salò sul Lago di Garda.
Dall'8 settembre molti soldati e tanti civili diedero inizio, sulle montagne – nelle fabbriche – nelle campagne, alla lotta contro il fascismo ed il nazismo.
Fra i civili della Resistenza ci furono esponenti di tutte le tendenze politiche, dai monarchici ai comunisti.
Chi, quindi, ha il coraggio di dichiarare che i “combattenti della RSI furono schierati dalla parte giusta ...” DEVE avere anche il fegato di affermare che erano “giusti” i lager, la distruzione dell'intera Europa, la morte di 45 milioni di persone e quant'altro accaduto ad opera della follia congiunta di Mussolini in Italia e di Hitler in Germania.
Se si afferma invece che molti dei giovani combattenti nella RSI erano in buona fede e credevano veramente di difendere la patria allora potrebbe essere più plausibile; dopo vent'anni di dittatura fascista non c'è da avere alcun dubbio sull'intensità del lavaggio del cervello da loro subito!
Molti di questi ragazzi sono morti al servizio del peggiore regime che l'Italia abbia mai conosciuto.
Purtroppo nel nostro Paese, da alcuni anni, è in atto un processo di “restaurazione” – una sistematica opera di denigrazione della Resistenza e dei valori fondanti la Costituzione; come?
Non certo potendo, da parte di alcuni, esaltare il fascismo e la tragedia della guerra (poiché bene o male non si può negare l'evidenza) ... si ricorre infatti a metodi ben più subdoli e viscidi: si va alla ricerca di singoli episodi – di azioni spregevoli di alcuni partigiani (assolutamente da rinnegare) che possano, una volta estrapolate dal contesto in cui sono avvenute, dimostrare che i “vinti” avevano – in qualche modo - ragione”!
Senza difendere l'operato di alcuni partigiani per partito preso non bisogna, però, scordare che in quel frangente chi ha visto torturare e fucilare il proprio figlio, il padre, un fratello non appena ne ha avuto occasione ha considerato la vendetta come atto di giustizia e lo ha fatto in nome di un futuro di libertà e democrazia per il nostro Paese!
E' importante oggi, essere molto vigili: occorre spiegare ai giovani i principi della democrazia nella quale essi stessi vivono, sanciti nella Costituzione, ma soprattutto che oggi qualcuno li vuole scardinare.
Si, proprio così, oggi a qualcuno (qualche governante compreso) sta stretta la democrazia che fissa per tutti le regole del vivere civile; ricordiamoci tutti insieme che non esiste altra forma di governo migliore della democrazia – conquistata con così tanti sacrifici umani – ed è dovere di tutti difenderla!
Permettetemi ora una considerazione personale: sono onorato di appartenere ad una famiglia che, da mio nonno a mia madre ai miei cugini, ha partecipato attivamente alla Resistenza ed ha contribuito – con altre realtà simili nelle nostre zone - a gettare le basi per l'Italia democratica e repubblicana del Dopoguerra.