Il Direttivo A.N.P.I. – Sez. Bussoleno-Foresto-ChianoccoNessuno ha mai tirato la giacchetta all'A.N.P.I. per trascinarla forzatamente su posizioni No Tav, anche se a parer nostro, l'Associazione, avrebbe tutto il diritto a esprimere le proprie considerazioni in merito ad un' opera pubblica che contrasta fortemente con quei principi di libertà, equità e civiltà di cui la nostra Associazione si nutre.
All'A.N.P.I. invece è stato richiesto, e non avrebbe dovuto esimersi, di prendere posizioni in merito all'emergenza democratica che si vive in Valle di Susa ed in generale su tutto il suolo nazionale, dove, ogni contestazione legittima, dagli operai che difendono il posto di lavoro, a chi si oppone ad un opera costosa ed illegale, agli studenti che difendono i loro diritti allo studio, viene subito sedata utilizzando la forza pubblica con modi che ricordano sempre più quelli cileni. Oppure sulla militarizzazione di interi territori. Militarizzazione e militari che con i loro atteggiamenti e il loro fare ricordano molto lugubramente e sempre più frequentemente le truppe di occupazione di sessant'anni or sono.
All'A.N.P.I. nazionale chiediamo se si può ritenere legittimo che cittadini e cittadine italiani vengano insultati, inseguiti sino nelle abitazioni, venga loro usata violenza, siano sfondate le porte delle abitazioni o dei locali pubblici, siano "gasati" da gas vietati addirittura nei conflitti militari. Stiamo parlando di episodi reali di cui siamo stati e siamo tuttora testimoni e vettime.
Chiediamo all'A.N.P.I. nazionale perché la nostra Associazione abbia espresso un silenzio assordante su temi quali, le scandalose leggi sull'immigrazione, sui respingimenti dei migranti in mare (condannati anche dalla U.E.), sulle operazioni di guerra in nazioni sovrane, sulle leggi elettorali "porcata", sulle posizioni omofobe, xenofobe e razziste di taluni parlamentari della Repubblica, sulla demolizione sistematica e pianificata della scuola pubblica, del lavoro, dello stato sociale.
Il presidente Carlo Smuraglia ha ribadito nel suo scritto di frequentare la Costituzione e la Democrazia da moltissimo tempo. Rispettosamente, vogliamo ricordare al Presidente che anche i Partigiani di questa sezione, che molto hanno dato alla Resistenza e che molto continuano a dare, frequentano Costituzione e Democrazia da quando avevano circa vent'anni, ed è proprio per questo motivo che partecipano alle manifestazioni in valle con il loro entusiasmo contagiante, con striscioni e bandiere. Questo non li rende certo di meno valore del Presidentre stesso.
Non capiamo cosa voglia dire il Presidente invitando gli iscritti dell'A.N.P.I. a non "mescolarsi con tutti" rinunciando così all'autonomia dell'Associazione. Crediamo che per continuare a vivere, l'A.N.P.I. debba sempre più aggregare soggetti diversi, poiché le differenze aiutano a crescere e a durare.
Il chiudersi mestamente a spettatori, unicamente con un ruolo di testimonianza storica su ciò che fu l'antifascismo e la Resistenza, faranno si che in poco tempo l'Associazione smetta di crescere e inizi inesorabilmente il suo inevitabile declino.
Riteniamo dunque sia auspicabile un dibattito pubblico su scala nazionale su questi temi che inquietano molte sezioni della nostra Associazione anche fuori dalla Valle di Susa. Auspichiamo che tale dibattito possa realizzarsi quanto prima, eventualmente durante la festa nazionale dell'A.N.P.I. di Marzabotto.Concludiamo questo scritto confermando di non voler tirare nessuno per la giacchetta che per altro, i Partigiani non hanno mai portato, ma confermando la nostra scelta e la nostra determinazione ad aderire a ciò che riteniamo più opportuno, siano pure manifestazioni No Tav, poiché, oltre che iscritti all'A.N.P.I., ci riteniamo uomini e donne liberi/e, che hanno scelto, sollecitati dai valori dell'antifascismo e della Resistenza, dai nostri Partigiani, dai loro insegnamenti, di stare dalla parte giusta, quella così tanto menzionata dall'A.N.P.I. stessa, che crediamo non possa e non debba essere ridotta a quella innanzi ad un televisore avillente, monotematico e soporifero. L'A.N.P.I. per noi è e deve essere un'altra cosa.
E poi Presidente Smuraglia, porti pazienza, noi siamo vivi e dunque parteggiamo, esattamente come scrisse nel 1917 Antonio Gramsci, noto sovversivo.