scrivere d'amore

a zi
mo provo ascrivete in italiano ma non so se me manca la pacienza o la
facortà.
ma tu de sicuro me capisci, che te sei una bona.
me so sempre creduto che sti sfizi de scrivere d'amore fosse lo sfogo de
stiratrici lavandaie e donnicciole.
ao! non tralasciamo anche i froci, sfigati che te li raccomando.
e mo ce so dentro io.
mio padre ce diceva sempre: non critica la gente che poi di si rigira in cu
(aò se po dire culo o è na rubrica per sdolcinati ermafrocidi'')...ABè
COMUNQUE PE NO FA FIGURE NON LO SCRITTO.
TE DICEVO
so sempre stato un ommo tutto en pezzo
quando cera da mena me chiamavano, e se ce stavo io nun trovavi un
ricchione o un negher (come dice il bossi) a meno de ......come si dice,
comunque lontano, lontano.
e poi come er fulmine a ciel , come se dice? ciel ...in coppa a li
cristiani, è cominciato tutto.
1,2,3,10,100 o cominciato a far cilecca
io, il traforatore del kimimangiaro, il bastione dei sette .....(non me
viene) a buca.
te la fasccio breve non sono uscito più di casa per giorni, che dico
settimane.
solo come un tapiro della lazio dopo il derby, solo come caval donato che non
ti guardava in faccia...solo, solo e abbandonato dal partito, dalle
troie, dagli amici del ca(si può dire cazzo? va bè tanto lo scrivo mica lo
dico..eehhh ehhh).
poi sto ca. di postino (mìì è vero suona sempre due volte)
come mai al buio?
apri un pò le finestre..
tu non sei come vuoi sembrare (quanno lo prendevo per il bavero e gli gridavo
A FROCIO !!! CHE TI DEVO ROMPE PER FARTI SMETTERE)
E LUI NIENTE, sempre un sorriso, una buona parola.
però l'ultima volta lo tratatto troppo male, e non è piu tornato-
na liberazione, poi me so sentito voto voto come na bottiglia di birra
quanno la secchi col risucchio.
aò non pensà male se no...
e che me dava compagnia, na parola, na carezza (na sola volta pecchè
piagnevo)
òhh recordati che sei come o prete guai a zi se te fai scappa na parola.
adesso aitame che devo fa ? lo voglio rivedere ....e poi diciamocelo (per
ora solo io e te)
se son rose ....come si dice ? non ti pungere..
perchè son pur sempre er figo de trastevere e me ne frego, a prescindere
a zi dimmi che devo fa - tuo cesare

Mio caro Cesare,
ti confesso che ho fatto un po' di fatica a comprendere questo tuo
scritto perchè mastico poco la tua lingua. Ma, in ogni caso, si sente che
ciò
che scrivi vien fuori di getto, diretto, senza tanti fronzoli.
D'altra parte è così che vuoi mostrarti agli altri: forte, duro, rude, senza
tentennamenti.
E ora che succede ? Qualcosa ha incrinato questa tua sicurezza, qualcosa ha
cominciato a vacillare e tu non sai più a che cosa aggrapparti. Non sei
preparato
a un cedimento, non è previsto nei tuoi canoni comportamentali e questo ti
riempie di dubbi e di ansie. E' anche chiaro che non sei disposto ad
ammetterlo
e questo complica le cose, perchè finisci col prendertela con il povero
postino
che ha la sola colpa di riuscire a vederti dentro meglio di quanto fai tu.
Prova a dargli retta, smetti per un momento di sentirti "er mejo", fai un
bel
respiro e ripetiti: "può capitare a tutti, pure a me (che so er mejo)".
Vedrai che riacquistando un po' di fiducia le cose andranno meglio e
presto potrai dire: "Aho, ragazze, metteteve en fila che er traforatore de
trastevere è tornato..."
Intanto, se davvero ci tieni a rivederlo, comincia a scriverti delle belle
lettere appassionate. Oh, a te, mi raccomando, che se no pensa che ti sei
impazzito. Magari così gli viene qualche sospetto e allora ci tiene e
portartele
di persona. Anzi, fai così, mandati qualche raccomandata, così per forza è
costretto a suonarti il campanello e non gli viene la tentazione di
mettertele
nella buca di soppiatto.
Fallo entrare ed offrigli un caffè, magari gli chiedi scusa, gli dici che
non
c'è niente di personale, che ultimanente sei un po' nervoso.
Poi il resto se deve venire viene.
Auguri. Ah, mi raccomando, tienimi informata degli sviluppi.


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