Il futuro dell'ospedale di Lanzo

italo losero

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Venerdì 19/11/10, a Lanzo,
nel salone della Comunità Montana in via Monte Angiolino 6, alle ore 21.00

incontro organizzato dal PD dal titolo

"Quale futuro per l'ospedale Mauriziano di Lanzo?"

Tra i presenti: Nino Boeti, Alberto Goffi, Stefano Lepri, Loredana Devietti Goggia, Celestina Olivetti, Diego Amodi.


Non conosco nel dettaglio la situazione. Mi sono servito spesso dell'ospedale di Lanzo in passato e mi sono trovato bene.

Già a settembre avevo postato un intervento sul forum per saperne qualcosa di più, ma non sono riuscito ad avere risposte. Pur essendoci il PD  ad organizzare l'iniziativa, anche cercando sul sito del Pd di La Cassa non si trovano risposte (neanche su quello provinciale o regionale), tantomeno sul sito della minoranza o su quello del comune.
Nel nostro limitato intorno locale, sul nostro piccolo territorio, l'assenza delle risposte della 'politica' ai nostri ragionamenti voleva essere il senso della mia risposta a Biagio Tuberga nell'intervento sul forum nel quale indicava come epocale, virtuoso e affascinante il cambiamento proposto dal PD.
Se i politici non sono presenti a livello locale come possiamo pensare di delegar loro la fiducia a livello nazionale?





fablam15 novembre 2010, 15:59
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Caro Italo, che combinazione!

PD La Cassa


PD Piemonte

Inoltre Nino Boeti, consigliere regionale del PD, è già venuto una volta a La Cassa, durante la campagna per le elezioni regionali, e nel suo intervento ha proprio parlato dell'Ospedale di Lanzo.
Se non ricordo male (quindi datemi il beneficio d'inventario per quanto sto per dire, vado a memoria), ai tempi (Marzo 2010) una chiusura era esclusa, anche perchè era appena stata installata una nuova macchina per la TAC.
Inoltre è sempre disponibile per parlare di sanità, innanzi tutto perchè è un medico egli stesso, in secondo luogo perchè si è prodigato, durante il governo della Bresso, non solo per l'ospedale di Lanzo, ma in generale per tutto ciò che riguardava la sanità in generale.

Di solito, ma lo so sono un inguaribile uomo preistorico, se non trovo informazioni su internet, alzo la cornetta del telefono o parlo personalmente con chi potrebbe essere informato (e pensa, abitiamo a 10 metri in linea d'aria).
fablam15 novembre 2010, 16:03
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Perdonate il doppio "in generale"
italo15 novembre 2010, 16:24
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Grazie Fabio per la gentile informazione!
Fa piacere sapere che in paese c'è qualcuno che si dà da fare per le cose che riguardano il territorio.

(ps.: I due link che mi segnali sono stati inseriti dopo quest'articolo: non potevo conoscerli. La prima richiesta di chiarimenti che avevo fatto era di settembre. A scanso di equivoci, ti ringrazio della pubblicazione perchè questo sito serve per condividere idee con tutti: le telefonate no.).

Laura LaLunga15 novembre 2010, 17:05
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Era il 18 maggio del 1992, da lì a poco avrebbero chiuso il reparto di Maternità del Mauriziano di Lanzo. Ho ritrovato questa lettera su www.archiviolastampa.it.
Non aggiunge purtroppo nulla al discorso, è più che altro una curiosità, d'altronde, allora come ora, sembra che non sia cambiato nulla.
pace
LLL

fablam15 novembre 2010, 17:14
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Il primo link, per dovere di cronaca, è stato inserito ben prima della notizia data sul sito del PD di La Cassa (sono io che ne ho avuto notizia solo oggi, quindi colpa mia) che invece si, è stato postato oggi dopo questo intervento (ma non "a causa di").
La telefonata o la chiaccherata, con le informazioni che ne derivano, possono essere poi portate alla conoscenza di tutti con un post qui sul sito: si evitano spiacevoli equivoci (vedi il link del pdpiemonte) o fraintendimenti vari.
Lo dico in questo caso riferendomi a te, ma l'invito è rivolto verso tutti, ovviamente: non conto più il numero di volte in cui si è parlato (magari anche a sproposito) senza prima contattare chi poteva (ripeto, poteva, "possibilità") dare le informazioni necessarie.
Inoltre in questo modo l'informazione riguardo le attività del PD, che seppur mistrattato da tutti, faceva, fa e continua a fare il suo lavoro, peccato che "piaccia" solo criticarne l'operato (ma questo è un altro discorso), risultano riportate in maniera chiara e completa.


biagio16 novembre 2010, 06:31
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Grande Italo, amico mio.
Non domandiamoci cosa fà lo Stato, i Partiti per noi, ma noi cosa facciamo nella società .
La riflessione non vale per te, che fai già moltissimo ..ma, forse, diffidi un pò "dei gruppi organizzati"...ove non tutti sono DURI e PURI. Per carità, se ci guardiamo intorno...se io fossi più giovane,e non avessi figli qui, me ne andrei dall'Italia, senza rimpianti.
Ma considerato che resto, lotto, lotto, lotto, con le pochissime forze che in questo momento ho.
Lo zoccolo duro, i valori alti del cattolicesimo sociale e del socialismo riformista ( altro per queste generazioni non sarà possibile) ..li sento come miei.
Dunque mi raggruppo in un contenitore che ha questa etichetta.
Non sarà l'ottimo, ma l'ottimale.
Non arriverà al 10, ma almeno al 6 meno meno.
Poi sò benissimo che l'italiano ( senza generalizzare ) ha nel suo DNA l'individualismo, la furbizia, tiene famiglia..
Bè, anche Cristo su 12 Apostoli aveva un ladrone...anche se gli gnostici dicono che non è così..
Sarebbe un altro bell'argomento di approfondimento..
Un abbraccio
biagio16 novembre 2010, 08:03
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Ed allora parliamo dell'Ospedale di Lanzo, allargando il discorso al servizio sanitario, gà nazionale.
Un pò di storia per i giovani lettori.
Il caso, ma forse il caso non esiste, ha voluto che mi trovassi sempre in prima linea, nei momenti di svolta della nostra società.
Prima della Riforma Sanitaria degli anni 80, esistevano le Mutue.
I datori di lavoro (..evoluzione...non dico più padroni) ed i lavoratori versavano contributi a particolari assicurazioni.
La più importante l'INAM - Istituto Nazionale Assicurazione Malattia-.
Le categorie più fortunate o meglio orgnizzate avevano una Mutua popria.
Noi elettrici avevamo una efficientissima cassa mutua elettrici.
Non pesava sulla collettività, sulla fiscalità generale ed orogava servizi che coprivano tutti i bisogni.
Gli Ospedali erano nati qua e là, senza una precisa pianificazione territoriale.
Spesso derivati da organizzazioni confessionali o simili, l'Ordine Mauriziano, appunto, o sorti su iniziativa dei Comuni dello Stato. Fu proprio il movimnto operaio ed i partiti progressisti, culturalmente più vicini ai bisogni della povera gente, a richiedere con forza, l'istituzione dei un Servizio Sanitario Nazionale.
Un servizio per tutti i cittadini italiani.
L'abolizione delle Mutue, il conglobamento degli ospedali , il conglobamento di competenze in capo ad altri Enti.
La psichiatria, prima competnza della Province.
L'organizzazione per territorio attraverso le Unità Sanitarie Locali.
Fu un periodo di alta progettualità, niente affatto facile.
Tra gli obiettivi c'era quella di razionalizzare il servizio ospedaliero, oltre che integrarlo con il territorio.
Esistevano ospedali in due comuni confinnti.
Nati per ragioni storiche, come già detto.
A Lanzo esistevano addirittura due Ospedali, il Mauriziano, di cui si parla e l'Eremo.
Quest'ultimo nato come sanatorio CRI , in un posto incentevole.
Razionalizzare voleva dire potenziare ed eliminare, creando punti di eccellenza.
Non più quindi un presidio ospedaliero sotto ogni campanile, ma centri di eccellenza che in economia di scala potessero erogare prestazioni specialistiche.
Il Pronto Soccorso, ad esempio.
Quando il trasporto dell'ammalato avveniva a dorso di mulo o sul "birosc"..ed i tempi di percorrenza era quelli che erano, la vicinanza dell'ospedale era vitale.
Nell'era tecnologica è importante che i Dipartimenti di Emergenza ed Accettazione, siano dotati di strumentazione avanzata, ma anche costosa, TAC risonanza magnetica...ecc...
Per i trasporti, ambulanze , elisoccorsi ( magari con piazzole e maniche a vento sotto ogni campanile) ...sono risolutivi.
Le razionalizzazioni , con le necessarie abolizioni ed i potenziamenti, sono
state in gran parte pie illusioni.
Ovviamente esistono anche ragioni oggettive per evitare chiusure, ci mancherebbe.
Molte sono a furor di popolo "...romantiche"..magari ! L'Ospedale nel mio Comune, con il figlio che nasce nel mio Comune e tale indicazione resta impressa sui documnti...bello!
Molto opportuna la ricerca di Laura che è andata a scovare un articolo sull'argomento.
Forse meglio ancora, nascere SUL TERRITORIO, a casa...
In questa via ( Giordanino ) si è ritornati a nascere a casa.. un caso ?
...contiunuerà
fablam16 novembre 2010, 14:49
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Su questo argomento vorrei fare un discorso possibilmente obbiettivo.

Partiamo da un presupposto logico, oggettivo e incontestabile:

- le risorse (umane e materiali) sono limitate

- il diritto alla salute è tutelabile all'infinito (ossia non c'è limite alla sua applicazione, in ogni momento, in ogni luogo e in ogni campo medico)

E' oggettivo il fatto che sono due dati che stridono, per forza di cose, soprattutto se, oltre all'assunto della limitatezza delle risorse, noi andiamo anche a prendere in considerazione il fatto che tutti i diritti sanciti dalla nostra Costituzione sono tutelabili all'infinito, e che quindi sono in perenne e fisiologico (non patologico) conflitto.

Non si possono dare dei paletti certi all'espansione di un diritto a scapito di un altro, nè si può trovare una "via di mezzo", un "punto medio", perchè a quel punto tutto l'apparato dello Stato si trasformerebbe in un automa, obbligato ad applicare la stessa disposizione senza poterla contestualizzare al territorio, alle esigenze, alla situazione concreta.

E' qui che entra in gioco la tanto criticata "politica", perchè è la politica (quella vera, non quella che vediamo nei talk show, quella fatta sul territorio da persone oneste, dimenticate dall'opinione pubblica perchè i loro casi "non fanno notizia") lo strumento democratico e costituzionale per risolvere il conflitto tra i diritti e tra i diritti e il fatto inconfutabile della limitatezza delle risorse.
La politica provvede a contestualizzare, analizzare e ponderare in merito al diritto, alla situazione concreta e all'utilizzo delle risorse.

Fatta questa premessa, il mio parere riguardo alla sanità in generale è che, visto quanto sopra, non si può più pretendere di avere 3-4 piccoli ospedali in un territorio come il nostro, che svolgano TUTTE le mansioni che normalmente caratterizzano ospedali molto più grandi, molto più centrali e molto più organizzati dal punto di vista logistico (grazie alla loro posizione).
Chiedere a questi ospedali di fare tutto, significa condannarli a fare tutto sì, ma MALE.

Chiedere invece a questi ospedali di SPECIALIZZARSI è la soluzione: un polo che si occupa di questo in un paese, un polo che si occupa di quest'altro in un altro paese, mantenendo ovviamente un minimo di Pronto Soccorso di base.
In questo modo le risorse vengono utilizzate meglio, puntualmente e il servizio offerto è sicuramente di qualità superiore.
Tutto questo affiancato da poliambulatori statali che si possano occupare delle "pratiche di tutti i giorni", senza oberare gli ospedali di casi clinici risolvibili senza l'urgenza e la necessità della degenza ospedaliera.

Posso capire che per una donna al nono mese di gravidanza sapere di dover fare 30 km prima di arrivare ad un ospedale attrezzato per assisterla non sia certamente rassicurante: ma  è più rassicurante sapere che una volta arrivati si sarà con alte probabilità in buone ed esperte mani, supportate da una buona struttura, o fare magari 10 km in meno, finire magari in altrettanto buone ed esperte mani non supportate da una buona struttura?

italo16 novembre 2010, 16:57
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Mi fa piacere, Fabio, l'intervento chiaro sull'argomento.
Sono ignorante in materia di organizzazione sanitaria, ma ciò che mi chiedo è: cos'è cambiato da quando questi piccoli ospedali facevano un po' di tutto ed erano il riferimento per tutti gli abitanti della zona? In fondo oggi l'Italia è più ricca di allora, perchè a pagare la ristrutturazione devono essere i valligiani?

Ho sentito ieri l'intervento di Bersani da Fazio (finalmente  discorsi politici in tv!), che finiva  l'elenco dei valori della sinistra citando che essere di sinistra  "E' prendere la parte di chi ha meno forza e meno voce". Come la sinistra (e non solo)  può difendere i valligiani che, già penalizzati fortemente per altre ragioni, hanno meno forza e meno voce?
italo16 novembre 2010, 17:06
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Biagio,
grazie per l'apprezzamento, ma non mi provocare su questi discorsi, tra ladroni e vangeli gnostici...
Sai che porteremmo avanti il discorso ben oltre i confini di questo articolo; se a qualcuno interessa parlare di Giuda Didimo Tommaso, il fratello gemello di Cristo, lo possiamo fare volentieri ma si rischia di percorrere sentieri impervi...

Pensa che colpo per Prénatal: culle gemelle nel presepe, una cosa mai vista... a pochi giorni dall'avvento, dall'inizio dell'anno liturgico! Altro che Ruby!

;-)


fablam16 novembre 2010, 17:43
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Cos'è cambiato da quando questi piccoli ospedali facevano un po' di tutto ed erano il riferimento per tutti gli abitanti della zona?

Sostanzialmente tutto: l'afflusso di risorse, la specializzazione dei grandi centri, il continuare a fare un pò di tutto che ha condannato a fare male (per i motivi di cui sopra), l'interesse delle cliniche private ad affossare gli ospedali pubblici e mille altre variabili.

In fondo oggi l'Italia è più ricca di allora, perchè a pagare la ristrutturazione devono essere i valligiani?

Ricca a parole, davvero a parole! Tanto sfarzo e tanto consumismo, ma gli ultimi dati statistici affermano che per la prima volta in 50 anni le famiglie hanno intaccato pesantemente i loro risparmi in maniera capillare (quindi in tutti gli strati della società).
E lo Stato, nonostante le rassicurazioni del Governo (una marea di bugie) su crisi economica e conti pubblici, non ha più i soldi per mantenere le spese categorizzate come "ordinarie", figuriamoci una ristrutturazione che risulta come "straordinaria"!
Poi anche Cota ci mette il suo zampino... ma di questo parlerò quando mi arriveranno i nuovi dati dal Consiglio Regionale.

Come la sinistra (e non solo)  può difendere i valligiani che, già penalizzati fortemente per altre ragioni, hanno meno forza e meno voce?

Innanzi tutto facendo quello che sta facendo, ossia un incontro pubblico per portare alla luce i fatti e prospettare delle soluzioni: tra gli invitati c'è Nino Boeti, che, lo ripeto, è un nome e una garanzia in materia di sanità, metterei la mano sul fuoco per lui.
Poi, prospettate le soluzioni, portare avanti la battaglia in Consiglio e nelle sedi più opportune: questo può fare chi è minoranza, per ora, sia in Regione che in Parlamento.
biagio16 novembre 2010, 21:56
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Provocare, si nel senso letterale ed etimologico.
Fare una azione che genera, provoca, qualche altra cosa.
Bello sarebbero approfondimenti poggiati su riscontri su argomenti ALTI come la fede !
Concordo che, pur non essendoci più in uso i roghi, una ricerca "consapevole" su tali argomenti è inopportuna per un sito generalista.
Provocherebbe confusione ...smarrimenti.
Siccome è un pò di tempo che impatto , ma il caso non esiste, con persone use ad approfondire.
Dal dutur che da esami sulla storia delle religioni...come qualcuna di tua conoscenza.
Un'amica gnostica che stà seguendo una ricerca sul vangelo di Giuda ( al rogo, al rogo, strega...)
a tanti altri..
Proposta : le sere d'inverno sono lunghe e fredde, qualcosa da mangiare di bio, non foss'altro che una pasta aglio (mio) olio (bio) peperoncino (mio)...senza impegnare le consorti e poi una bella riunione "carbonara " ?
Igor16 novembre 2010, 22:11
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Biagio, anche se non ho partecipato alla discussione sull'Ospedale di Lanzo, posso partecipare alla pasta aglio e olio?
biagio16 novembre 2010, 22:32
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Belli gli approfondimenti sulla sanità, profondo quello del nostro coordinatore del PD , Fabio.
Cercherò di parlare "dalla parte del cittadino", avendo avuto la opportunità di stare anche dietro le quinte.
- Prorio questa sera, parlando con una operatrice sanitaria ,non di LA Cassa, mi metteva in evidenza incongruenze della regionalizzazione.
Es. in Piemonte si fanno vaccinazioni contro il papilloma virus, per alcuni ceppi, e a soggetti da una certa età.
In regioni confinanti, per un più vasto spettro e per età diverse.
La regionalizzazione spinta ha senso ?  Per me NO!
- Nazioni europee informatizzano tutti i dati sanitari dei pazienti , che poi "girano" sul sistema informatico di tutta la nazione.
Tu capiti in un Prono Soccorso, qualsiasi, in tempo reale hanno tutta la tua anamnesi..non perdono tempo, a volte vitale,per esami, che costano anche.
Prendiamo i simpatici amici con il fazzoletto verde nel taschino ed invitiamoli a farsi un giretto cccculturale in Europa. - Ma perchè sono state in gran parte deluse le aspettative della riforma sanitaria nazionale?

La classe medica..
All'inizio della riforma vi erano medici disposti a mettresi in gioco, a stare veramente dalla parte del cittadino paziente.
Poi vi erano invece quelli abituati  a star zitti in corsia...e per farli PARLARE dovevi andare , con metodo italico, alla visita privata a casa loro, con esborso di pecunia, il più delle volte, senza ricevuta.
Ci ricordiamo il tentativo della Bindi di fare ordine nel settore...con i liberisti nostrani a proteggere le corporazioni. -Il personale paramedico.
Certamente ove c'è un primario che si fà le sue marchette, è forse poco invogliato, per carità ,senza generalizzare,a corpontamente virtuosi.
...ma il discorso si fà lungo...e vorrei essere il più possibile esaustivo, quindi alla prossima puntata !
biagio17 novembre 2010, 16:56
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Spero ci siano altri amici che intervengano sul tema sanità, in senso lato.( non cantiamocela e suoniamocela tra  pochi intimi ) ...io sono forse direttamente toccato, stando in questi momenti ..in piedi per far dispetto al vento.
Mi permetto suggerire a chi è interessato agli aspetti di PREVENZIONE , il libro di Peter d'Adamo, L'ALIMENTAZIONE SU MISURA. Il libro è in ristampa, ma su Internet vi sono già spunti significativi.
pace e serenità
marco 17 novembre 2010, 23:00
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 Io difendo la sanità italiana ... una grande conquista ... gratuita per tutti e dalle nostre parti qualitativamente buona e diffusa sul territorio. Non sono sicuro che però vadano per forza "salvati" gli ospedali secondari locali come entità formate da vari dipartimenti magari di mediocre qualità che continuano a resistere più per salvaguardare il posto al primario piuttosto che per dare un servizio alla popolazione. Va detto poi che oggi il metro per valutare una struttura sanitaria non sono più i letti di degenza, ma le prestazioni erogate. Dovremmo piuttosto pensare a come far mangiare meglio la gente affinchè non finisca in gastroenterologia, come far smettere la gente di fumare affinchè non si finisca in pneumologia ecc. Io introdurrei una tassa tipo la CONAI per il cibo spazzatura e per le sigarette : un euro a pacchetto di sigarette , un quid su ogni confezione di patatine ed il ricavato un po' alla prevenzione ed un po ai nostri poveri nosocomi che a volte vanno un pò a pezzi ...
biagio18 novembre 2010, 06:17
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Grande Marco.
Scusa il tu, io non ho il piacere di conoscerti, ma ti sento idealmente vicino.
Lo spirito per cui si è lottato per La Riforma Sanitaria con l'Istituzione del SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE . è proprio quello che tu dici.
L'uomo al centro, prevenzione, che è anche educazione, in primis al cibo. Noi siamo ciò che mangiamo.
Ma questi riferimenti, questi valori, oggi, si sono in gran parte assopiti.
Vediamo quel cuore puro e quell'anima buona di Laura....che si danna...per il sociale, per un tipo di nutrizione NATURALE.
Dovrebbe essere naturale, pensare che il naturale sia il buono... Invece no,. Chi persegue questi obiettivi è visto come un visionario, uno che fà voli pindarici.
Parlo ai genitori.
Se voi vedeste una persona che tutti i giorni prende a schiaffi i vostri figli, reagireste no?
Il lottare contro l'inquinamento, per un cibo sano. è evitare che i figli non solo non siano presi a schiaffi, ma che si metta a repentaglio la loro vita..
Pace e serenità
 
Luca18 novembre 2010, 11:12
Sto seguendo la discussione la qualche giorno, non voglio discutere o dire la mia sulla Sanità nazionale, lascio le opinioni ad altri, opinioni del tutto rispettabili. L'unica cosa che vorrei dire è una. Non ho ancora capito bene cosa accadrà all'ospedale di Lanzo, le informazioni sono molto fumose, ma sto prendendo provvedimenti a riguardo, cioè mi sto informando, anche prendendo la cornetta in mano ( visto il suggerimento che è stato dato sul forum). Spero che non ci sia alcuna chiusura di reparto, riduzione di personale o quant'altro, sarebbe un danno enorme. Chi scrive, forse, molto probabilmente, è sopraffatto dall'emotività, ed è in pensiero soprattutto su che fine farà il reparto dell'Hospice di Lanzo. Qualche anno fa ( cinque ), ho avuto il dispiacere/piacere di frequentarlo, beh, su questo sito a volte si è parlato di Angeli, bene, senza andare troppo a guardare il cielo (guardiamolo e preoccupiamoci solo per le scie chimiche) o cercarli con la fede, basta farsi un giro in quel reparto e parlare con i medici, infermieri, volontari, ammalati e pure i famigliari presenti, per rendersi conto che gli Angeli esistono e sono molto terreni e presenti, guardateli negli occhi ed ascoltateli con il cuore. Sono andato per 2 mesi quasi tutti i giorni, e mia madre è stata presente li, giorno e notte per tutto questo periodo a badare  mio padre, periodo lungo ma nel frattempo molto breve, e non potrò mai dimenticare le  chiacchierate  fatte con la Dott.sa Musso, le infermiere ed i pazienti presenti, pazienti con il quale oggi discutevo, poi domani mi presentavo, facevo per andare a trovarli ma loro “avevano deciso” di andare in un altro Mondo, forse migliore. E non potrò mai dimenticare la mattina del fatidico giorno, io ancora addormentato a casa mia a Venaria e mia madre come al solito nella sua stanzetta all'Hospice insieme a mio padre, e la telefonata che arriva verso le ore sette del mattino, e dall'altro capo la Dott.sa Musso che mi comunica che il momento era arrivato e che quindi tutto era terminato. Ma anche quella telefonata è stata fatta con una delicatezza ed una dolcezza indescrivibile, fatto sta che l'accettazione dell'evento è avvenuta con estrema naturalezza (brutto da dire ma è così) e questo grazie alla preparazione avvenuta nei due mesi e frequentando sia l'ambiente che le persone. Ho descritto questo per dare una motivazione a quanto scritto sopra, e cioè perché chi scrive e forse sopraffatto dall'emotività. Ma quello che mi premeva dire è un'altra cosa, ed è un favore che chiedo, in particolar modo a chi si occupa del territorio, facciamo in modo che le informazioni vengano date nel modo più corretto possibile ed usando tutti i mezzi possibili, anche la buca delle lettere, perché ricordo che la buca viene usata, ma solamente quando ci sono stupide diatribe partitiche per infangare o la maggioranza, minoranza od opposizione che sia, quindi si può usare anche per informare la gente per questioni ben più importanti, non tutti hanno o sanno usare internet, non tutti acquistano giornali e non tutti sono informati su cosa avviene nel territorio. Ed in ultimo una cortesia, non usiamo determinati temi per fare campagna politico/partitica destrorsa, sinistrorsa o centralista che sia, in alcuni casi i tifosi dei partiti e le squadre dei partiti si dovrebbero unire per il bene della comunità, ma forse questa è utopia. Con questo ho terminato e vi lascio alle vostre discussioni sulla Sanità che comunque sono belle argomentazioni. Grazie.
fablam18 novembre 2010, 13:35
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Luca, il tuo intervento è molto toccante dal lato umano ed è anche davvero essenziale dal punto di vista della comunicazione.

Dici bene, ed è un argomento che ho sempre portato avanti (suscitando non poche proteste da parte di molti utenti di questo sito):
internet non è tutto e per portare una chiara e completa comunicazione ai cittadini bisogna usare tutti i metodi possibili, senza considerare alcuni il non plus ultra e gli altri dei mezzi primitivi degni di una classe (politica? sociale?) chiusa al futuro e fine a sè stessa.

Ti invito caldamente di partecipare a questa serata (io purtroppo non potrò parteciparvi poichè la stessa sera c'è l'assemblea dell'ANPI di La Cassa), che di sicuro non sarà l'unica , visto che il tema è tutt'altro che semplice e ha indubbiamente un impatto fortissimo su tutto il territorio: tra gli ospiti ci sono persone che sanno il fatto loro e che sono decisamente preparati in materia.

Nel frattempo mi informerò sulla calendarizzazione di altre iniziative su questo tema e vi terrò informati (e non si sa mai che il PD possa fare qualcosa di simile a La Cassa, non sarebbe male: work in progress)
Laura LaLunga15 maggio 2011, 15:32
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Presso il Comune di La Cassa è possibile firmare una petizione contro la chiusura dell'Ospedale Mauriziano di Lanzo.

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