non svegliare... la cava che dorme

italo losero

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7 giugno 2010, 21:21 modif. 5 giugno 2011, 19:01
Mi sto interessando ad un problema che ci riguarda (che riguarda il nostro ambiente) e ho cominciato ad interessarmene usando la rete; come in un girone infernale, proseguendo l'indagine mi sono trovato davanti a notizie prima interessanti, poi allarmanti, infine... spaventose.
Potrete giudicare esagerate le parole che uso; seguitemi nella ricerca e, forse, anche a voi sembrerà di sedere su una polveriera (non uso il termine a caso).
 
Tutto è cominciato quando un amico di Varisella mi ha parlato della cava di pietre che sta a nord del monte Bernard; a sud del monte c'è La Cassa, a nord la cava. Da quella cava, coltivata da una decina d'anni, vengono scavati grossi massi che vengono caricati sui camion e portati in val di Susa passando anche per La Cassa: li vediamo spesso passare per via Bonino. La cava è in concessione ad una azienda di Fiano, di nome OKG; la concessione in convenzione durerà fino al 2012, dopodichè potrebbe essere prorogata. Ci sono problemi locali relativi ai rumori (il 'bump' del caricamento del masso sul camion) e alla viabilità (le stradine diventano inutilizzabili quando passano velocemente i grandi camion). La ditta che opera ha intenzione, in futuro, di dotare la cava di frantoi per ridurre in pezzi le pietre e poterle così trasportare ad un livello di macinatura più fine: aumenterebbero in questo caso i problemi sia dei rumori che della viabilità, a causa del rumore del frantoio e delle polveri sicuramente superiori ad ora che verrebbero disperse, tanto in loco quanto lungo tutto il tragitto dei camion, potenzialmente in tutto l'intorno di Varisella, verso Fiano o verso La Cassa.
 
Il fatto che le polveri si poserebbero  anche sul territorio di La Cassa, tanto caro a questo sito, mi ha fatto 'drizzare le orecchie' per cercare di capire meglio la situazione; anche perchè queste strane rocce rosse che ci circondano hanno spesso attirato la mia attenzione e ho considerato l'occasione ghiotta per cercare di capirci qualcosa di più.
Esiste una particolare formazione rocciosa che viene chiamata il 'Massiccio Ultrabasico di Lanzo'[1] che parte più o meno da Balangero/Coassolo, passa 'attraverso' il ponte del Diavolo, scende a Varisella, La Cassa, Givoletto, Val della Torre e termina sul Musinè. A Nord, si estende più o meno fino a metà delle valli di Lanzo, verso Traves/Sant'Ignazio su per giù. Le rocce che compongono questa zona sono chiamate ofioliti e sono rocce serpentiniche con olivina: l'olivina contiene ferro che, all'aria si ossida: ecco il colore rosso delle nostre pietraie, mentre 'dentro' le rocce sono del colore classico verde delle rocce serpentiniche tant'è che altrove vengono chiamate 'pietre verdi'. L'analisi mineralogiche di queste pietre, normalmente, non dà alcun problema per quanto riguarda le polveri: fastidiose, certo, ma non pericolose... ad un primo approccio.
 
Cercando notizie sul massiccio ultrabasico di Lanzo trovo qualche documento[2] che parla della TAV: che c'entra, visto che passa in val di Susa? Le analisi dei pericoli relativi allo scavo delle gallerie, e specificatamente della galleria che partirebbe da Caselette, sono soprattutto relativi al rilascio di amianto perchè, dicono i documenti, siamo all'estremo sud del massiccio ultrabasico di Lanzo! Urca... ma se lì siamo all'estremo... non è che anche qui c'è l'amianto nelle rocce che, polverizzato, entrerebbe nei nostri polmoni?
E qui c'è il primo gradino, si scende nel primo girone infernale. Qui c'è amianto[3], c'è amianto[4] dappertutto[5]. Il Massiccio Ultrabasico di Lanzo contiene ovunque amianto[6], o meglio, asbesto nelle sue molteplici forme (non tutte ancora conosciute) in particolare la balangeroite[7] è presente[8] nei campioni presi al Trucco, a Varisella; altri materiali asbestosi, ancora più pericolosi[9], sono nei dintorni. Sono lì fermi, nelle rocce, intrappolati e innocui ma... vogliamo svegliare il can che dorme? Cerco di approfondire: tutti gli studi mineralogici, dal 1920 in poi, notificano questa zona come ricca di asbesto; ai primi del secolo positivamente, viene indicata con orgoglio la grande cava di Balangero; nel nuovo millennio gli studi prendono una piega diversa, puntando sulla pericolosità della presenza di amianto.
Tutti sappiamo quanto sia direttamente correlata la presenza di fibre d'amianto col mesotelioma polmonare; esistano vari tipi di amianto, tutti cancerogeni (IARC, 1977), anche se non egualmente potenti nel causare tumori alla pleura. Inoltre vi sono numerosi altri minerali  fibrosi o asbestiformi in natura, non usati commercialmente, che esulano quindi dal termine amianto, ma che potrebbero essere egualmente pericolosi. L'amianto non è un veleno come il cianuro – di cui sono ben note le dosi letali, eguali da un
individuo all'altro - né una radiazione che attraversa la materia. E' un cancerogeno chimico.[10]
 
Sì ma... questa è una cava, ci sarà il modo di operare in sicurezza; magari proprio in quel posto l'amianto non c'è e si può lavorare tranquilli.
E' un altro gradino infernale. In questa zona, come in tutte le zone dove c'è sospetto che ci possa essere amianto, si deve agire con la massima cautela: devono essere eseguite particolari analisi, addestrati i lavoratori, le autorizzazioni comunali devono essere supportati da documenti specifici, il fronte di cava deve essere monitorato attentamente, a partire dal riconoscimento geologico-petrografico del tipo di ofiolite per arrivare, durante le fasi di scavo (avanzamento del fronte), al puntuale riconoscimento del suo aspetto strutturale e geomeccanico: leggo tutto questo nei lavori condotti dalla regione Emilia Romagna[11] che, anche lì, ha qualche cava di materiali serpentinici. Questo perchè i materiali asbestosi si presentano come inclusioni,  cioè pezzi inseriti nel complesso della roccia serpentinica; si possono fare molte analisi e non trovare l'amianto ma... può essere dietro l'angolo, e la sua diffusione fonte di pericolo. I filoni di amianto sono rari e non sempre di facile riconoscimento. Non è possibile agire senza tutte le precauzioni possibili... e le polveri, e i camion che passano da La Cassa? Dobbiamo pensare che saremo esposti all'amianto?
 
Non vedo volentieri il passaggio di pietre frantumate con polveri pericolose sul nostro territorio. Sono eccessivamente apocalittico? E' un problema che mi sto inventando? Sto forse esagerando pensando che nelle nostre rocce (e specialmente in quelle di Varisella) ci sia amianto, in quantità? Allora cerco di capire qual è la quantità che è possibile che ci sia in queste rocce, e indago sull'argomento.
Questo è stato l'ultimo girone, quello che mi ha fatto scrivere; il più infernale, quello che m'ha fatto capire la delicatezza dell'equilibrio sul quale si regge il nostro ambiente.
Trovo nella biblioteca dell'università di Venezia gli atti della “International Conference on asbestos monitoring and analytical methods”[12] e comincio a spulciarli; molti sono altamente specifici, qualcuno è relativo proprio al nostro territorio [13] [14]. Stento a credere in ciò che leggo: nelle nostre zone c'è tanto amianto naturale che sono stati fatti esperimenti per valutarne l'accumulo nel polmone degli animali e nelle urine degli uomini... trovandone. Cioè: c'è così tanto amianto naturale nella nostra aria che lo respiriamo ogni giorno, che viene accumulato nel polmone, nelle urine; fortunatamente è in concentrazioni così basse da non recare alcun danno alla salute ma è chiaro che qualsiasi azione che ne aumenti la quantità... farebbe del male a tutti.
 
Penso sia chiaro verso quale pericolo stiamo andando; spero che qualcuno spiegandomi che ciò che ho scritto è sbagliato mi rassereni, mi faccia uscir fuori dai gironi... a riveder le stelle.


[1] Regione Piemonte, Il quadro geologico regionale
[4] Regione Piemonte, centro Scansetti, http://www.regione.piemonte.it/torinolione/dwd/amianto.pdf
[10] Regione Piemonte, Generalità sul rischio amianto
[12] International Converence on Asbestos monitoring and analyticals methods, Amam 2005
[13] Capella, Indirect monitoring of asbestos by mineralogical investigations of sentinel animals lungs , [12]
[14] Tomatis, Asbestos fibres in human urine reflecting environmental exposure measured by long and short term air monitoring in the lanzo and susa valleys, [12]

 

biagio 8 giugno 2010, 05:47
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...ciao.
Non ho compreso chi è l'autore di questo approfondito articolo.
Apprezzo la metodologia di approfondimento dell'argomento.
Su questa materia, ambientale aumentano le sensibilità ed è BENE.
Spesso però si fanno elucubrazioni PER SENTITO DIRE, SU LEGENDE METROPOLITANE, ...ed infine A FUROR DI POPOLO, e non è bene.
Non è bene perchè si creano allarmismi ingiustificati e si presta il fianco a chi per interesse, nasconde la realtà ...irridendo le semplificazioni che si fanno.
Per restare al giusto approfondimento scientifico, penso che ci siano PROFESSIONALITA' ..in ascolto ...sul sito.
Approfondiscano.
In casa ...ho uno "scienziato " ....uomo di scienza... dell'argomento ..un geologo...
vedo se vuol cominciare lui ad approfondire, per quanto di competenza.
Laura LaLunga 8 giugno 2010, 23:26
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Ho avuto modo di parlare del problema della cava con un caro amico che sta svolgendo un accurato lavoro di raccolta di documentazione e informazioni. Il problema nasce a Varisella ma si ripercuote in tutta la vallata. La zona di Varisella ha una valenza ambientale elevata, è una valle chiusa e ancora incontaminata e con la cava di pietra la si penalizza e la si degrada. Da quanto ho appreso vi è in atto una convenzione che scadrà nel 2012 e che è prorogabile di altri 5 anni. Questa convenzione è oggetto, in questi mesi, di una “integrazione operativa”  per fare in modo che si possa già da subito avviare un frantoio che frantumi le pietre. Ma nel progetto originario questa eventualità non solo non era prevista, ma era chiaramente esclusa dalla valutazione di impatto ambientale della cava. E questa è solo una delle anomalie della vicenda. Sembra che alla scadenza della convenzione sia previsto un ampliamento della cava pari a dieci volte la superficie attualmente interessata. I problemi che questa cava procura alla popolazione e al territorio sono molteplici e non possono che peggiorare: Il problema della viabilità: la strada ad una carreggiata che porta alla cava (e alla frazione di Moncolombone) è rovinata dal passaggio dei camion ed è diventata pericolosa in quanto gli autisti, pagati a viaggi e quindi sempre di fretta, conducono i mezzi a velocità elevate (nonostante il limite dei 20 km all'ora) in stradine di montagna dove è già difficoltoso il passaggio di una sola auto. Infatti molto spesso le auto che incrociano questi camion sono costrette a lunghe retromarce per lasciare libero il passaggio. Per quanto riguarda il comune di La Cassa abbiamo già potuto constatare che via Bonino, dove transitano i numerosi camion carichi di pietre, è stata seriamente danneggiata e quindi il Comune, a proprie spese, sta provvedendo al riasfaltamento. Un costo che ricade, naturalmente, sulla collettività. Senza contare l'aumento di traffico, di rumore e di polvere che questi incessanti passaggi causano. Il problema del rumore: durante la prima prova del frantoio che installeranno (se nessuno li fermerà) il rumore assordante ha suscitato una sollevazione popolare. Quindi sono stati installati dei pannelli  ed è stata fatta una seconda prova con risultati meno impattanti. Siamo sicuri che il frantoio utilizzato per questa prova sarà quello definitivo? E quanti saranno i frantoi installati? Il problema delle polveri (amianto?): su questo problema non mi pare vi sia molto da dire, se la presenza di amianto è certa, come pare lo sia, mi chiedo come sia possibile che nessuno abbia sollevato prima la questione. E non voglio pensare che ancora una volta il tornaconto economico passi sopra la salute dei cittadini. Il problema ambientale: l'estrazione avviene fino a 7 metri di profondità e l'azienda proprietaria si è impegnata a riportare terra nella zona devastata dalle ruspe, per il ripristino. Questa terra, dopo le piogge torrenziali di questa primavera, è ora in buona parte nelle pozze del torrente poco più sotto, pozze frequentate dai turisti che si recano in questa zona, fino ad ora ancora incontaminata, per trovare refrigerio nelle calde giornate estive. Tutto questo avrà una ricaduta sulla stabilità del terreno, non sono un geologo ma mi sembra palese. Siamo all'inizio di un percorso, probabilmente lungo e difficile, ma sono convinta che dovremo proseguire nella raccolta di informazioni, nel monitorare e chiedere conto ai vari enti coinvolti delle decisioni passate e di quelle future.  Mi chiedo infatti che passi intendono compiere a questo proposito la nostra Comunità Montana e le nostre amministrazioni comunali. Per quanto mi riguarda, come amministratore comunale (seppur di minoranza) intendo fare tutto il possibile per impedire che ancora una volta il nostro territorio venga devastato nel nome dell'interesse economico.
Alessandro Ballauri10 giugno 2010, 17:29
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dopo aver scritto un poema tra un cliente e l'altro , averlo inserito , mi compare che devo essere iscritto... ma và ansla furca !!
caro italo , pensa anche a chi scrive dal lavoro e fai in modo che non venga scollegato troppo presto...se mi torna la vena poetica/polemica lo riscrivo altrimenti non saprete mai cosa volevo dire sulla cava... :-)
Stefano10 giugno 2010, 21:20
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 Ciao alessandro
vieni a giocare al pallone domani sera?
stefano.
Alessandro Ballauri11 giugno 2010, 08:36
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purtroppo questa sera ho la cena di fine anno della classe di mio figlio , se manco dovrò trovarmi un'alloggio in affitto... :-(

sempre disponibile per altre occasioni... per vedere le partite dell'Italia organizzate qualcosa ??
Laura LaLunga29 luglio 2010, 11:57
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Vi sono delle novità per quanto riguarda la vicenda "cava". In particolar modo vi sono novità per il problema legato alla viabilità e al transito sul territorio del nostro Comune dei camion provenienti e diretti alla cava.

E' stata emessa, dal Sindaco di La Cassa, un'ordinanza sindacale (n. 9 del 13/5/2010)  con la quale si è vietato, a decorrere dal 1/6/2010, il transito nella Via Bonino dall'intersezione con la Via Lanzo e l'intersezione con la Piazza M. Galetto agli autocarri ed ai complessi di veicoli per il trasporto di cose di massa complessiva superiore a tonnellate 3,5 ad eccezione di quelli che effettuano operazioni di carico e scarico autorizzati;

Ebbene, la OKG, società proprietaria della cava, è ricorsa al TAR contro tale ordinanza e con Delibera di Giunta del 28 luglio 2010 (immediatamente eseguibile) la Giunta ha deciso di "resistere in giudizio".

Staremo a vedere come andrà a finire, ma nel frattempo teniamo alta la guardia.

pace
Laura




Alessandro Ballauri 2 agosto 2010, 15:34
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mi chiedo perchè resistere se il divieto non è mai stato fatto rispettare ?
diego finelli13 agosto 2010, 06:36
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apprendo da Italo, che ha scritto un messaggio ai membri del gruppo La Cassa su facebook, che il 23/08 diventerà effettivo l'ampliamento della cava di Varisella, a meno che non vengano presentate eccezioni;
la faccenda mi sembra grave e mi chiedo chi può presentare queste eccezioni: essendo a cavallo di ferragosto è un po' difficile mobilitarsi come "cittadini preoccupati" in numero tale da ottenere ascolto; la comunità montana? Il comune/i comuni interessati?
italo13 agosto 2010, 09:00
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Diego,
per risponderti posso darti l'email (loris_co@libero.it) dell'amico che ho citato ad inizio articolo: è Loris di Varisella, conosciuto durante la camminata Varisella - sant'Ignazio dello scorso anno. E' la persona che conosco che più è attiva nelle azioni di controllo di quanto sta succedendo alla cava di Varisella e può suggerire quali siano le azioni più utili.
Laura LaLunga13 agosto 2010, 09:23
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L'ATA, l'Associazione Tutela Ambiente, sta muovendo i suoi passi, coordinati proprio da Loris. Per mettere a punto un'azione comune anche con i soggetti interessati qui a La Cassa, abbiamo indetto una riunione per Lunedì 16 agosto alle ore 21 presso la Società di Mutuo Soccorso di La Cassa.
Ci sarà Loris che ci farà un breve resoconto di cosa è successo e di come le cose stiano precipitando, ci illustrerà la bozza del documento che presenteremo come ATA al Comune di Varisella e ci sarà modo di elaborare eventuali altre strategie.
Inutile dire che se non ci muoviamo in fretta non si potrà porre rimedio allo scempio che si sta compiendo nei boschi di Varisella e che si sta ripercuotendo in tutte le nostre valli.
Naturalmente il contributo di tutti è prezioso.

pace
Laura


Vincenzo Pisano13 agosto 2010, 19:09
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Ho trovato in rete questo materiale per quanto riguarda la cava, e lo trovo interessante per capire quanto la ditta OKG s.r.l ha intenzione di realizzare sulle nostre montagne a discapito della natura.
Questo documento spiega quanto Laura ha già scritto su un post sopra.

Leggetelo, è un po' lungo, ma ne vale la pena.

http://www.provincia.torino.it/ambiente/file-storage/download/via/progetti/ogk/02.relazione_tecnica.pdf


Laura LaLunga17 agosto 2010, 13:42
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Ieri sera, lunedì 16 agosto, ci siamo quindi ritrovati alla Socia per discutere le azioni da intraprendere nei confronti delle novità concernenti la cava di Varisella.
Erano presenti buona parte del consiglio direttivo dell'ATA, alcuni cittadini di Varisella e di La Cassa, il vicesindaco di La Cassa, Amateis, e l'assessore di La Cassa Giorgia Toffoli.

Loris Colombatto a fatto un riassunto degli ultimi sviluppi della faccenda e ha proposto due "osservazioni" da presentare al Comune di Varisella entro il 23 agosto. Sono due documenti distinti (appena redatti nella loro stesura finale verranno inseriti sul sito) uno da parte dei cittadini di Varisella e l'altro da parte dell'ATA, che denunciano i gravi problemi di viabilità e ambientale che verrebbero a crearsi con l'ampliamento della cava e l'installazione di uno (sembra due) frantumatoi.

Per dare risposta a Alessandro Ballauri che chiedeva che senso avesse mettere un divieto in via Bonino se poi non viene rispettato, abbiamo appreso che sono state installate delle telecamere che riprendono la viabilità  lacassese e che quindi sono già state comminate decine di multe (un'ottantina) nei confronti di chi non ha rispettato il divieto di transito ai mezzi pesanti su via Bonino.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi, be tuned.

pace
Laura
Laura LaLunga19 agosto 2010, 16:55
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L'ATA ha elaborato un documento di osservazioni e opposizioni all'installazione di un frantumatoio e all'amplianto della cava della Società OKG.

Il documento, inserito nella sezione "Dalle Associazioni" - "ATA", è raggiungibile a questo link www.lacassa.net/Dalle-Associazioni/ATA/NO-CAVA/.


italo16 settembre 2010, 17:59
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Aggiungo all'articolo il volantino distribuito a Varisella, ricordando gli incontri prossimi di settembre, in vista del "consiglio aperto" del 23:

Venerdì 17 ore 18,00 -  incontro del Comitato con la Giunta di Varisella, per chi è interessato, trovarsi alle ore 17,00 nei locali della biblioteca . Sabato 18 ore 9,00 - presenza con mostra, volantinaggio davanti al palazzo comunale ed in piazzetta  per parlare con i cittadini, al fine di una loro presenza significativa al Cons. Aperto e raccogliere firme. Mercoledì 22 ore 21 - Riunione Comitato nei locali della Bibloteca pre Consiglio  

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