la bella e la bestia

Era lì,davanti a me, con l'aria interrogativa.
Era sparita la sera prima,da quella stessa panchina,infuriata,senza darmi la
possibilità di spiegarmi,di scusarmi.
Ero rimasto fermo a bocca aperta con il suo nome appeso sulle labbra e il
ritornello che si perdeva fra i cespugli,mentre l'eco struggente mi
rimandava ...AIA..AIA.
Dopo il silenzio,rimarcato da sguardi ostili di coppie distratte ai loro
affacendamenti.
Tutto per una carezza fatta in stato d'ebrezza.
Da bevuto ero svampito e forse un po' violento,ma le volevo un sacco di bene
e glielo avevo dimostrato in svariate occasioni,come quando l'avevo
strappata dalle grinfie di un vecchio bavoso barbone che per quatto soldi le
faceva fare di tutto,anche elemosinare.
Era stata una zuffa senza escursione di colpi,dove avevo temuto per le
nostre vite;il vecchio era coriaceo e sembrava non sentisse il dolore.
Così avevo estratto il coltellaccio e finalmente lui si era ritirato
maledicendomi.
Allora,come ora,zitta,solo il rumore del respiro affannoso e un
interrogativo nello sguardo -"perché?"
"Perchè sono come te" gli ho risposto di slancio,non un cane per amico,senza
anima e senza speranza,"come te!"
Così ci siamo messi insieme,io, collerico,stracciato,sporco e
sospettoso;lei,un musetto dolce ,due occhi languidi e inquieti,il corpo
dinoccolato,minuto.
Nella baraccopoli ,per tutti,eravamo la bella e la bestia.
Due anni insieme,senza screzi,solo qualche baruffa,pugni e calci da parte
mia,graffi e morsi da parte sua.
Ci volevamo bene,a modo nostro ci volevamo un sacco di bene.
Fino a ieri sera.
Era tornata in baracca verso le 19 dopo aver passato tutto il giorno a zonzo
per la città,lasciandomi l'incombenza di racimolare due soldi e un po di
companatico per la cena.
Si presenta "la signora" con un'amica raccattata nei bassi.
Le accolgo come sono capace io,prima due bestiemme indirizzate agli avi
delle belle,poi le porto al parco e sulla nostra panchina divido tutto,dalla
salciccia al pane raffermo.
Mentre io mi scolo l'ultimo goccio di metanolo,loro si sistemano a
panciolle sulla panchina, una per parte a godersi l'ultimo scorcio di sole.
Non l'avessi mai fatto!!Ho allungato una mano e ho fatto scorrere una
carezza sul petto dell'amica.
Una bestia,una furia assatanata,poco manca che mi stacca la mano con un
morso,mentre l'amica per evitare il peggio s'allontana velocemente.
Uno sguardo risentito,carico di odio e minacce e via,senza lasciarmi il
tempo di spiegare.
ORA se ne sta lì in silenzio,sudicia e arruffata,squadrandomi con
superiorità ,manco fosse una principessa detronizzata.
SORAIA,strano nome per una cagnetta bastarda.
Sostengo lo sguardo,quanto basta per farle capire che stavolta l'infuriato
sono io.
Mi giro e mi allontano,se vuole ancora la sua cuccia dovrà infilarsi quella
codaccia fra le gambe,abbassare il muso fino a strisciarlo per terra e
seguirmi,zitta zitta.
"BASTA!! in fondo il padrone sono...IO?

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